I minorenni hanno libero accesso a prodotti e contenuti erotici che si trovano online, nonostante non siano maggiori di 18 anni di età: come non rischiare che i minori in Italia abbiano dipendenza da alcol, fumo, porno e videogiochi.
Minori e sesso secondo il Moige
Sigarette, cannabis, alcol, gioco d’azzardo, videogiochi e pornografia: l’indagine “Venduti ai minori” indetta dal Moige mostra un quadro tutt’altro rassicurante per i minorenni. Il movimento italiano genitori ha presentato a Roma nella sede del Senato di Palazzo Giustiniani i risultati di uno studio sulle abitudini dei minori di oggi. Nessun esercente o responsabile di siti porno controlla l’età di chi compra od utilizza determinati beni e servizi. Nel 65% dei casi, un under 18 riesce a comprarsi una bevanda alcolica. Il 38% di chi gestisce un bar, vende alcol senza curarsi di chiedere l’età, o fa finta di non vedere se è minorenne o meno. Locali, pub o discoteche sono i maggiori fornitori per i ragazzi, solo il 19% si rifornisce nei supermercati e nel 7% sono annoverati anche i ristoranti negligenti.
Parlando di pornografia, l’accesso ai siti porno è sorprendentemente facilitato. I migliori siti Internet di porno online, come italianoxxx.com, si preoccupano di far visionare i contenuti solamente ai maggiorenni. Questa sarebbe una regola dettata dalla legge italiana, ma non tutti i siti erotici la applicano. Con l’avvento degli smartphone e dei tablet, i minori risultano più vulnerabili e possono essere spinti dalla curiosità di visionare contenuti sexy l’8% dei minorenni naviga in Internet dal pc, il quale di solito è molto più monitorato rispetto ai due altri dispositivi. Questo perché i genitori si rifiutano di installare un antivirus e antimalware anche al cellulare e al tablet. Inoltre, mamma e papà dovrebbero considerare l’opzione di installare in ogni dispositivo collegato a Internet il parental control. Tuttavia, i ragazzini di oggi sono molto esperti di tecnologia, tanto da aggirare l’ostacolo e addirittura eliminare i divieti.
Porno, videogames ed e-cig
Se il settore porno è così per i minori, la situazione non è diversa dal settore videogiochi. Il 34% non pensa di correre alcun rischio qualora partecipassero a videogames volgari e violenti. Il 27% utilizza la connessione per giocare online sia con amici, sia con degli sconosciuti. Il problema principale è quello che tutti i minorenni o quasi è il libero accesso a prodotti e contenuti che la legge riserva solamente ai maggiori di 18 anni di età. Passando all’argomento fumo, i minori comprano direttamente le sigarette per il 51% nelle tabaccherie, mentre il 40% se le fa procurare da amici più grandi; solo il 5% lo fa attraverso i distributori automatici. Come si aggira il divieto? Tutti sanno che ci vuole la tessera sanitaria con il codice fiscale. Ebbene, il fatto clamoroso è che i genitori permettono l’uso della loro, soprattutto il 15% dei casi in cui è annoverata la percentuale di coloro i quali usufruiscono delle macchinette erogatrici apposite.
Stessa sorte tocca per le e-cig, ovvero la sigaretta elettronica o le “svapate”. Il 73% dei minorenni giura di comprare prodotti senza nicotina, peccato che anche questi prodotti sono esclusivamente per chi è già maggiorenne.
Pornografia minori e cannabis
La cannabis, secondo la legge italiana, è considerata ufficialmente un prodotto tecnico e da collezione. Quindi, finché non viene consumata fumando, nessuno può contestare nulla di illegale. Però, il 72% dei minori interrogati per questo studio ha affermato candidamente che nessuno si è preoccupato di chiedere i documenti prima di vendere l’erba, inoltre il 26% non si è reso conto che stavano facendo un atto non lecito.
Come l’acquisto delle sigarette e della cannabis, il gioco d’azzardo è vietato ai minori, però il 56% di essi prediligono le scommesse sportive e gioca senza problemi. Tanto, nel 62% dei casi, l’esercente non chiede i documenti. Per fortuna alcuni si sono accorti di avere a che fare con dei minorenni, ma nel 54% dei casi li hanno fatti continuare a giocare. Evidentemente, il guadagno viene sempre prima del benessere dei ragazzi e soprattutto della legge.